Ebbene, mi sbagliavo. Il fatto che non siano sul dizionario non significa necessariamente che non esistano, anche se è discutibile che possano essere riconosciuti come kanji realmente utilizzabili dalla popolazione.
(ライ、り、レイ)Rei, Ri – Rigogolo cinese (uccello cantatore dal becco forte e piumaggio giallo con ali e coda nere, della famiglia degli Oriolidi). Undici dei trenta tratti totali compongono il radicale di volatile 鳥, appunto.
(らん)Ran – Uccello mitologico della Cina (pronuncia cinese: Luan). Composto da 30 tratti, anche qui è ben visibile il radicale 鳥 (tori).
Quest'altro è un kanji di uso abbastanza comune, costituito da 29 tratti di cui 4 nel radicale 木 (ki – albero). Indica la parola depressione (うつ – Utsu).
(おそれる、ソウ、 トウ ) Osoreru / Sō, Tō – Volo del dragone / dragone in movimento. Significato vagamente astruso per questa piccola meraviglia da 32 gloriosi tratti, 16 per ciascun radicale 龍 (tatsu), drago.
Ne esiste anche una variante in cui la suddetta chiave è ripetuta 4 volte, per un totale di 64 tratti, che potete ammirare qui sotto. Il senso, stavolta, è però completamente diverso: infatti si può tradurre con “moltitudine di parole” (てつ – tetsu), una specie di blablabla. Mah.
E' talmente strambo che potrebbe sembrare tranquillamente uno scherzo. Secondo quanto asserito QUI, questo assurdo agglomerato di kanji è stato inventato da un commediografo del periodo Edo e compare in un qualche testo parodistico dell'epoca. Riporto quanto indicatomi da Tonari, che ringrazio sinceramente per avermi aiutato a comprenderne l'oscuro significato: il kanji centrale è 吐く (haku – vomitare), mentre quelli attorno richiamano l'immagine degli astanti (客 kyaku – visitatore, avventore; 敵 teki – nemico, avversario). Quindi, il tutto è traducibile con "vomitare in mezzo a una moltitudine di persone". Pittoresco, non c'è che dire.
Rullino i tamburi, è giunto il momento di decretare il vincitore assoluto: l'incredibilmente maestoso Taito, da ben 84 impossibili tratti.
Si può trovare anche scritto con una diversa disposizione dei caratteri che lo compongono:
Comunque, pure questo sembra provenga dalla mente malata del medesimo commediografo di cui accennavo prima, anche se la sua reale origine rimane tuttavia incerta: sono tanto sconcertanti quanto misteriosi e leggendari. Credo che non compaiano praticamente in nessun dizionario e suppongo siano noti ad una fetta sostanzialmente esigua della popolazione giapponese. Grazie al cielo.
Biáng, the Giant Monster
Per finire, qualche curiosità. L'assolutamente pazzesco sgorbio qua sopra, composto da 57 tratti, è l'ideogramma più complesso attualmente adoperato in Cina. Poiché non è rintracciabile in nessun dizionario e il suono biáng non esiste nel mandarino standard, lo si classifica come un carattere dialettale, il cui uso è limitato alla provincia dello Shaanxi, dove identifica un tipo di noodles, i Biáng Biáng Noodles (fonte: Santa Wikipedia.)
Se poi siete curiosi come scimmie, QUI troverete pane per i vostri denti, con una selezione di 22 fra i più strani e contorti hanzi mai apparsi nella Terra di Mezzo (tra cui ovviamente figura anche il nostro Biáng). Essi esistono, o per lo meno sono esistiti, e basti sapere che, come molti dei kanji visti finora, sono talmente complicati che la loro scrittura non è possibile mediante l'uso del computer. La cosa è inquietante, e mi fa venire voglia di studiare pure il cinese (ma anche no xD)