venerdì 12 dicembre 2008

Captain Tsubasa: vaneggiamenti e considerazioni personali.

Alzi la mano chi non si ricorda di "Holly e Benji"! Credo abbia segnato in modo indelebile l'infanzia di tutti quelli nati negli anni '80, e in misura minore anche di quelli nati negli anni '90...da piccola non ne perdevo una puntata, e tutt'ora occupa un posto speciale nel mio cuore. Sono passati quasi 15 anni ormai, eppure questo anime continua a farmi emozionare come all'inizio, quando lo trasmettevano di pomeriggio su Bim Bum Bam ed ero solita guardarlo mentre mi gustavo un Tegolino o (tanto per cambiare) disegnavo.
Sono davvero contenta che lo scarno palinsesto televisivo si sia arricchito un po' grazie alla rimessa in onda di questa vecchia gloria che non passa mai di moda...francamente, la maggior parte degli anime nuovi proprio non si può guardare. Forse la senilitá contribuisce a sviluppare ed accentuare il mio lato malinconico/nostalgico latente, ma non riesco assolutamente ad apprezzare Pokemon, Idaten Jump, BeyBlade et similia perché li trovo tutti uguali, estremamente noiosi e basicamente senza senso, ma non intendo soffermarmi a polemizzare su questo punto, ci sarebbe da scrivere su uno scontro generazionale che non ho voglia di approfondire adesso xD

♦ NOMI, TITOLI E ADATTAMENTI ♦

Torniamo al nostro beneamato "Captain Tsubasa" 『キャプテン翼』, meglio noto nel mondo occidentale come "Holly e Benji", che in Italia é comparso per la prima volta nel lontano Luglio 1986. Innanzitutto quando ho scoperto cosa significava il nome giapponese del protagonista mi sono quasi commossa. Tsubasa Ōzora, scritto con gli ideogrammi di grande (大), cielo (空) e ala/i (翼), significa letteralmente "ala (o ali, il giappo non distingue tra singolare e plurale) del grande cielo". E chissene, direte voi. Invece per me é una cosa importante scoprire che i nomi dei personaggi a cui sono stata piú legata durante la mia infanzia hanno un significato, mica come l'adattamento italiano che li ha mortificati e ridotti a nomi inglesizzanti sterili e fuoriluogo. Fuoriluogo perché nell'anime non viene mai fatto mistero che il paese in cui é ambientata la vicenda é il Giappone, e poi cosa fanno? Affibbiano dei nomi cosí tipicamente nipponici ai personaggi! Che adattamento raffinato, non c'è che dire, e lo dobbiamo tutto a Mediaset, la cui policy era ed é quella di italianizzare o inglesizzare i nomi giapponesi (perché, poi...forse temono che le menti dei bambini vengano compromesse dall'esotico idioma, anche se devo ammettere che ultimamente la percentuale di nomi adattati nei nuovi cartoni sta un po' scemando). D'altra parte peró quando ero piccola non ne sapevo una cippa sull'argomento, non me ne poteva importare di meno se la storia si svolgeva in Giappone, Eritrea o Uzbekistan e se i nomi originali erano stati mantenuti o no..."purista" lo sono diventata crescendo, e forse proprio grazie alla politica di occultamento della Mediaset xD
Comunque, sia qui sia in molti altri paesi la serie é universalmente ricordata come "Holly e Benji", contrazione di Oliver Hutton e Benjiamin Price che come nomi dai, non fanno proprio cosí schifo, anche se io e mio marito ancora adesso ci sbellichiamo a pensare alla traduzione italiana (Oliviero Capannone e Beniamino Prezzo, LOL).

A proposito di protagonisti, a pensarci bene non é che poi Benji (Genzō Wakabayashi in originale, e questo spiega il mistero di cosa significasse la scritta "W GENZO" sul suo inseparabile cappello, che non vuol dire "viva Genzo", come abbiamo sempre pensato da bambini) sia protagonista assoluto insieme ad Holly, diciamo che é un comprimario di un certo spessore, ma la vera star in questa vicenda é solo Holly/Tsubasa, come testimonia anche il titolo originale, Captain Tsubasa, per l'appunto. Perché poi abbiano deciso di chiamarlo cosí rimane un mistero...forse chi ha pensato a quel titolo non aveva tempo di visionare l'intera serie e si é fermato solo ai primi episodi, dove in effetti l'accesa rivalitá fra i due poteva trarre in inganno. Se si fosse preso la briga di guardare qualche puntata in piú, avrebbe scoperto che (purtroppo) Genzō non sará piú cosí presente, prima è sempre infortunato, poi va a giocare in Germania e non compare per quasi tutta la seconda serie...

♦ IMPRESE MEMORABILI: LA FANTASCIENZA APPLICATA AL CALCIO ♦


Questo anime é passato alla storia per i suoi campi chilometrici, per i voli circensi e i colpi speciali che sfidano la forza di gravitá ignorando tutte le leggi della fisica, per i portieri acrobati che saltano da un palo all'altro di una porta che normalmente dovrebbe essere lunga 7 metri e si infortunano pesantemente cercando di parare cannonate che gli bruciano i guanti (!!), gli smerigliano le mani e bucano rete e muretto adiacente, per le palle da calcio che si deformano diventando ellittiche o infuocate sotto l'effetto di tiri pazzeschi, per il telecronista, sempre lo stesso, che commenta TUTTE le partite sia amatoriali (che vengono trasmesse anche in TV, eh certo) sia mondiali, per i giocatori telepati che in campo si leggono nel pensiero o si lasciano andare a luuuuunghi flashback mentre palla al piede corrono a perdifiato verso una porta che sbuca mezz'ora dopo da una collina...per non parlare del fatto che praticamente TUTTI i ragazzini che si dilettavano a giocare nel campetto della scuola (chiamalo campetto, sembra San Siro) siano stati convocati per la Nazionale. E poi io mi sono sempre chiesta, ma avranno una vita oltre al calcio? Saranno mica analfabeti, ci andranno a scuola ogni tanto o stanno a disputare partite 24h su 24? E una ragazza? Ma ci hanno mai anche solo parlato con una femmina degna di questo nome, che non sia quell'invasata di Patty (Sanae)? L'unico che si sposa alla fine é Tsubasa, e guarda caso proprio con lei, amica di vecchia data (classica utopia da manga) e sua tifosa sfegatata. Ah aspetta, anche Philiph Callaghan (Hikaru Matsuyama) aveva una tipa, idem dicasi per il campione di vetro Julian Ross (Jun Misugi), ma secondo me Amy (Yayoi Aoba) portava un po' sfiga perchè ogni volta che la inquadravano sugli spalti intenta a fare il tifo l'attimo dopo il povero Julian si accasciava al suolo rantolando, bisognoso di una bella defibrillazione. Che poi secondo me lí dentro lui era l'unico con una parvenza vagamente "umana", paragonato ad attaccanti capaci di abbattere le sequoie a colpi di stinchi o a portieri funamboli, l'avere qualche attacco di cuore ogni tanto non mi sembra affatto una cosa strana...

Sempre restando in tema delle acrobazie tanto care a questo anime, come non citare Ed Warner (Ken Wakashimazu), il portiere karateka che para di taglio saltando come una scimmia da un palo all'altro della porta? O la catapulta infernale dei gemelli Derrick (Tachibana)? Ma come diavolo fa quello che sta schiena a terra ad essere immune all'attrito, a scivolare per metá campo con il fratello in equilibrio piede su piede (con tanto di tacchetti delle scarpe perfettamente combacianti) per poi catapultarlo in aria a tirare una mina allucinante che poco ci manca che il pallone esploda, e il tutto senza mai piantarsi nel terreno? E come dimenticare la prima sfida tra Genzō e Tsubasa, quando quest'ultimo con una precisione da cecchino scaglia un pallone da una collina con una potenza da lanciamissili verso il centro della città (che disterá un qualcosa come 5 km) riuscendo ovviamente a farlo arrivare dritto dritto fino alla casa di Genzō che, siccome ha i "riflessi condizionati del portiere" e para in automatico qualunque oggetto sia in movimento verso di lui, lo blocca senza difficoltá anche se chiunque altro (un nome a caso, Bruce Harper) se lo sarebbe stampato in piena faccia. Ma é proprio in queste prodezze irripetibili che sta il fascino di questo anime^^


♦ TALKING ABOUT THE S.G.G.K. ♦


Dal canto mio, sono sempre stata una fan di Genzō Wakabayashi, o Benji Price che dir si voglia, il mitico portierone che sappiamo tutti essere piuttosto arrogante, cocciuto e megalomane quanto basta per rovinarti la giornata; lo ricordo sempre con la sua tipica espressione, ovvero quell'aria di sufficienza da sbruffoncello che lo caratterizza specialmente nella prima serie, prima che venga un po' ammorbidito dalla solaritá di Tsubasa. In linea di massima non prediligo i personaggi "invincibili", i classici protagonisti assoluti ed infallibili, amatissimi e perfetti come ad esempio é Tsubasa, il super regista che vince sempre e comunque, abbonato a vita al goal decisivo dell'ultimo minuto di qualunque finale venga disputata, dalla Coppa del Mondo alla Coppa del Nonno; a mio parere questo alla lunga stanca un po', mentre Genzō sotto certi aspetti é piú "umano". Emblema della solidità ma non dell'onnipotenza o della perfezione, a partire dal carattere, tutt'altro che perfetto. Certo, rimane pur sempre un S.G.G.K. (e qui solo gli appassionati mi capiranno) ma le sue sonore batoste se le prende eccome (ad esempio ad inizio saga é proprio Tsubasa a riportarlo fra i comuni mortali) e sicuramente non é immune dal commettere errori, alcuni dei quali davvero colossali (uno leggendario si ha nel match Bayern-Amburgo quando al 90° esce dai pali per battere un calcio di punizione che, non andando a buon fine, dá inizio al contropiede che permette a Schneider di segnare il goal partita a porta sguarnita); per non parlare degli infortuni che lo costringono spessissimo alla panchina, povera stella.
Non dimentichiamo poi che ha avuto il coraggio di affrontare l'Europa molto prima di Tsubasa. Genzō è la star per le grandi occasioni, il portiere tutto d'un pezzo spedito subito oltremare che finisce col diventare un qualcosa di speciale, da notare e apprezzare ad ogni suo rientro, ed inoltre a mio parere è il giocatore decisivo della Nazionale Giapponese, colui in grado di fare la differenza in campo. Dotato di uno stile elegante, preciso ed equilibrato, affidabilitá e fermezza nelle prese, abilitá nelle uscite e nei rilanci lunghi, si puó dire che sia un atleta completo. Quando prende goal, quando sbaglia, è quasi un evento che va giustificato o sottolineato...e questo succede solo con i campioni.


♦ SIGLE ♦


Oltre alla prima serie, che ho amato (e amo) spasmodicamente, mi piace molto anche la terza, "Road to 2002", dove ritroviamo i protagonisti piú grandi, intorno alla ventina d'anni (in Italia é passata col titolo di "Holly e Benji Forever", sigh, ma che originalitá, per non parlare della truzzissima sigla dance cantata da Cristina D'Avena e Giorgio Vanni...come smantellare un bel cartone prima ancora che inizi la puntata...se qualche kamikaze la vuole ascoltare QUI c'è il triste video, ma non fatevi ingannare dalla melodia orecchiabile perché questa sigla é BRUTTA e su questo non transigo). La differenza di corporatura nei personaggi rispetto a quando erano dei gracili pischelletti é strabiliante, fa pensare che abbiano fatto un serio uso di anabolizzanti e steroidi, e la cosa é ancor piú palese nel manga, dove l'autore Yoichi Takahashi tiene raramente conto delle proporzioni che un normale corpo umano dovrebbe avere e li disegna con stazze degne di un armadio a quattro ante.

Per quanto riguarda invece le sigle originali, ne esistono un bel po', ma sono le prime ad essere davvero indimenticabili (soprattutto perché le loro versioni strumentali facevano da sottofondo durante le partite, quindi anche se non le avete mai sentite cantate sicuramente ne conoscete giá la melodia).



Sigla d'apertura della prima serie:
『燃えてヒーロ』MOETE HERO - Eroe ardente (1983)

ちょっとあれ見なエースが通る Chotto aremi na EESU ga tooru
優れ者だと町中騒ぐ Suguremono da to machijuu sawagu
蝶蝶サンバ(蝶蝶サンバ)、シグザグサンバ (シグザグサンバ) Chochou SANBA (chouchou SANBA), JIGUZAGU SANBA (JIGUZAGU SANBA)
あいつの噂でチャンバも走る Aitsu no uwasa de CHANBA mo hashiru
それにつけても俺たちゃなんなの Sore ni tsukete mo oretacha nan nano
ボール一つにきりきり舞いさ BOORU hitotsu ni kirikiri mai sa
ダッシュ!、ダッシュ!、ダッシュ!DASSHU, DASSHU, DASSHU!
キックエンド ダッシュ!KIKKU ENDO DASSHU!
いつか決めるぜ、いなつまシュート Itsuka kimeru ze, inatsuma SHUUTO
そん時俺がスーパーヒーローさ Son toki ore ga SUUPAA HIIROO sa
ダッシュ!、ダッシュ!、ダッシュ!DASSHU, DASSHU, DASSHU!
キックエンド ダッシュ!KIKKU ENDO DASSHU!
燃えて、青春、駆け抜けろ!Moete seishun, kakenukero!


Sigla di chiusura della prima serie:
『冬のライオン』Fuyu no Lion - Leone d'inverno

これが若さと言うけれど Kore ga wakasa to iu keredo
好きで迷ってきたような Suki de mayottekita youna
優しさ一片あるならば Yasashisa hitohira aru naraba
何も言わずに消えてくれ Nani mo iwazuni kiete kure
STORM STORM STORM うずくまる男を叩け Uzukumaru otoko wo tatake
STORM STORM STORM 涙ぐむ心を潰せ Namidagumu kokoro wo tsubuse
今の俺は冬のライオン Ima no ore wa fuyu no raion
ほんの少しだけ眠らせてくれ Honno sukoshi dake nemurasete kure


Ed infine ecco la seconda sigla finale della serie "Road to 2002"...la metto perché ne vale la pena, é davvero stupenda!

『勝ち 』Kachi - Vittoria

積み上げる自分の高さは誰にも決められない Tsumiageru jibun no takasa wa dare ni mo kimerarenai
込み上げる自分の弱さを誰にも見せられない Komiageru jibun no yowasa wo dare ni mo miserarenai
あぁただ負けたくないその気持ちで Aa tada maketakunai sono kimochi de
あぁ今進むよ Aa ima susumu yo
飛んでくる小石を払って倍の早さで返す Tondekuru koishi wo haratte bai no hayasa de kaesu
病んでいる小鳥を拾って大きな空に返す Yandeiru kotori wo hirotte ookina sora ni kaesu
あぁただ負けたくないその気持ちで Aa tada maketakunai sono kimochi de
あぁ今進むよ Aa ima susumu yo
NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO 今出せる全ての力で Ima daseru subete no chikara de
後悔はしたくない Koukai wa shitakunai
今出せる全ての力で最高の勝ち Ima daseru subete no chikara de saikou no kachi


Bene, per oggi lo sproloquio termina qui. Ne avrei a vagonate di cose da dire su questo anime (si era capito, mi pare) e credo proprio che torneró sull'argomento, prima o poi...

5 commenti:

Andrea Castello ha detto...

So che è la cosa meno pertinente con tutto il post, ma sottoscrivo in toto la questione della "differenza generazionale" tra anime vecchi e moderni, anche se pure io do spesso la colpa alla mia vecchiaia... :-)

Anonimo ha detto...

^^ bellissimooooo!! w olli e bengi (xD)!
splendida anche la canzone di imitazione dei gem boy, un vero capolavoro!
:P
(non ti preoccupare sugli sproloqui, vedrai a cosa non mi ridurrò io quando sarò sconvolto dal ritorno in Italia...)
vabbè va... a presto!
^^
ciao,
marco

nicolacassa ha detto...

Ho passato l'infanzia correndo in quei campi da calcio lunghi tre puntate! Che bei ricordi!!

Anonimo ha detto...

Grande Nicola! :D

Davvero, Holly e Benji è stupendo. Su italia1 da poco mandano in onda la prima stagione.

Giorgio ha detto...

Sto per iniziare a guardare di nuovo la serie.