lunedì 10 maggio 2010

Tappeti rosa e bucoliche cittadine.

Ieri, per una breve gita fuoriporta, siamo andati a Chichibu (秩父), situata nella prefettura di Saitama, a circa 60 km a nord ovest di Tōkyō. La particolarità di questa ridente cittadina montana risiede nel meraviglioso spettacolo offerto dagli Shibazakura (芝桜) proprio in questo periodo dell'anno: la Golden Week, infatti, è solitamente il momento migliore per ammirarli nel pieno della loro bellezza, e il panorama che vi si parerà davanti sarà qualcosa che non dimenticherete più, garantito. Se avete in programma un viaggio a Tokyo nelle prime due settimane di Maggio non potete esimervi dall'andare a vederli, perché per quanto la metropoli sia immensamente affascinante e brulicante di vita, l'atmosfera rilassata e l'estasi contemplativa che si possono godere a Chichibu sono assolutamente da non perdere.
Per raggiungere Chichibu basta prendere l'espresso della Seibu Chichibu Line (西武秩父線) che parte da Ikebukuro e che vi porterà a destinazione in circa un'ora e mezza. Sono rimasta per tutto il viaggio incollata al finestrino a fissare ammaliata il paesaggio e, dato che il treno viaggia a un'altezza considerevole passando per valli e strapiombi, qualche volta mi è venuto un nodo allo stomaco a guardare in basso. In certi momenti ho seriamente temuto che avremmo spiccato il volo, alla stessa stregua del Galaxy Express.
Vaneggiamenti Matsumotiani a parte siamo arrivati sani e salvi e, prima di recarci al parco in questione, abbiamo fatto un giro nella galleria di negozi allocata nella stazione, dove si possono acquistare diversi souvenir e rifocillarsi con le prelibatezze locali. Il piatto forte qui sembra essere la Soba, ma avendo già pranzato ad Ikebukuro con i Kitsunesoba (che meriterebbero un post dedicato tanto mi son piaciuti), non ho avuto occasione di assaggiarla e mi sono limitata a fare uno spuntino con un gelato al sakura veramente delizioso.

Il posto da cui si possono ammirare i suddetti fiori è la collina omonima (Shibazakura no Oka, 芝桜の丘), che si trova nel parco di Hitsujiyama (Hitsujiyama Kōen, 羊山公園). Dalla stazione dista circa venti minuti di camminata, ed è tranquillamente raggiungibile seguendo la segnaletica posta un po' dappertutto, compresi alcuni marciapiedi su cui è dipinta.



A passeggio per Chichibu ci siamo imbattuti anche in una scultura bislacca ed eccentrica, che non saprei come commentare.


Il parco era, come prevedibile, un tripudio di allegre famigliole con pargoli al seguito, giulive coppiette, arzilli pensionati e qualche sporadico gaijin meravigliato quanto noi. D'altra parte, neanche i giapponesi trattengono il proprio stupore di fronte a cotanta magnificenza, come ha dimostrato lo spontaneo e accorato - Sugoooooi! - che ho sentito esclamare da una giappina non appena le colline ammantate di rosa e viola si sono palesate ai suoi occhi.


Dopo esserci beati a sufficienza di quella veduta mozzafiato abbiamo fatto una capatina alla sagra paesana, allestita lì a un tiro di schioppo su quello che ci è sembrato essere un campo da baseball. Abbiamo comprato i soliti immancabili ammennicoli inutili e dei biscotti croccanti tipici del luogo, avviluppati in un'incantevole confezione colorata, che come sapore ricordano da vicino i nostri savoiardi.

Al ritorno abbiamo preso posto sul diretto per Ikebukuro, le cui scritte luminose e scorrevoli che sovrastano le porte automatiche delle pulitissime carrozze, unitamente a svariati e ameni お知らせ、ci tengono a ribadirti a intervalli regolari che 「この電車は特急秩父号池袋ゆきです」、ossia "questo treno è un rapido di Chichibu diretto a Ikebukuro". Ormai, a furia di spostarmi con questo mezzo, ho imparato quasi tutto il lessico relativo a stazioni, metropolitane e affini.
A fine giornata ho, insieme al mal di piedi, ai vari acquisti fatti alla sagra e ai vividi ricordi che ci accompagneranno vita natural durante, simpatiche sterpaglie rimaste attaccate ai calzini e l'iPhone pieno di foto che, a prima vista, sembrano un'unica grande macchia rosa.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ma i fiori crescono naturalmente o sono il frutto di un'accurata coltivazione?

Marco Veneti

Anonimo ha detto...

non avevo notato le disposizioni geometriche nei campi piu lontani , penso di avere delle palle di vetro al posto degli occhi, ma cambiando discorso sei anche su faccialibro?

Marco Veneti

Unknown ha detto...

che meraviglia

http://giappone-che-passione.spaces.live.com/

Anonimo ha detto...

Che bello!! Anche io adoro il Giappone (peccato non ci sia mai stata) quei campi sono bellissimi *-*
Mi piace il tuo blog, credo proprio che ti seguirò spesso.
Non solo adoro il Giappone come te.. ma anche io sono un'appassionata di anime e manga ^-^
Nel mio blog, che è più che altro personale e creato da poco, posterò dei miei disegni e in futuro delle curiosità sul Giappone.. se ti interessa, fai un salto ;)
arigatou gozaimasu =)