martedì 22 luglio 2008

Le misteriose gesta dell'omino della metro.

Chiedo venia ma questo sarà l'ennesimo post monotematico incentrato sulla Tōkyō Metoro, visto che ultimamente non scrivo di altro. Ormai ho acquistato consapevolezza del fatto che non è successo come per i konbini, di cui sai fin dall'inizio che ne avrai nostalgia una volta rimpatriata; io non mi aspettavo che la metro sarebbe potuta arrivare a mancarmi così tanto e non ci avrei mai neanche lontanamente pensato, ma adesso che me ne sono resa conto, provo una malinconia indicibile T__T

Bando alle ciance, basta sentimentalismi svenevoli e passiamo subito al lato pratico di ciò che voglio raccontarvi. Una sera, dovendo recarci ad Akihabara (che novità, eravamo praticamente sempre là xD) abbiamo preso la Hibiya Line 東京地下鉄日比谷線 partendo da Higashi-Ginza, dove eravamo arrivati con la Asakusa Line da Daimon per prendere la coincidenza. Abbiamo girato questo breve video poco prima di arrivare ad Hatchōbori 八丁堀 (a 4 fermate da Akihabara) approfittando del fatto di essere finiti nella carrozza di testa, con l'accesso ad una visuale insolita per il passeggero medio, ossia il tunnel sotterraneo all'interno del quale corre la metropolitana (non che sia uno spettacolo così strabiliante, è quasi tutto buio e non si vede un granchè). La vera "chicca" sta però nei gesti che compie il macchinista in guanti bianchi: bisogna aguzzare un pò l'occhio per notarlo perchè la visuale è disturbata dal riflesso degli altri passeggeri nel vetro della cabina di comando ma, guardando con attenzione, poco prima che rimetta in moto la metro lo si vedrà compiere due cenni con la mano destra che ripeteva puntualmente ad ogni partenza (lo so perchè l'abbiamo osservato incuriositi per ben sei fermate, e non si smentiva mai).

La domanda è...ma cosa significano quei gesti? Non erano rivolti a nessuno, perchè non aveva assolutamente nessuno intorno a sè, nemmeno uno schermo video da cui magari potesse essere in collegamento visivo con qualcuno. La cosa più probabile è che fosse una specie di "rito" che era avvezzo a fare tra sè e sè, come per controllare che tutto fosse in ordine per la partenza. Vi assicuro che i due cenni erano tali e quali ad ogni fermata e a volte faceva persino un po' impressione, sembrava quasi un automa...^^;

Ad ogni modo, adoro questo video. L'essenza della metro di Tokyo vi è racchiusa, i colori, la gente, i rumori, i suoni, le voci registrate di cui dopo due giorni già inizi a ricordare qualche frase e tempo due settimane sai praticamente a memoria tutto quello che dicono...certo, dipende anche da quanto tempo si passa in metro, io mi ci sono molto affezionata perchè praticamente ci vivevamo, sempre in giro da un quartiere all'altro. Inutile dirlo, la Hibiya Line è quella che prendevamo più spesso; ecco perchè mi sono affezionata anche a questo omino, che ripeteva tutti i santi giorni e Dio solo sa quante volte al giorno gli stessi identici gesti meccanici...

7 commenti:

nicolacassa ha detto...

Non ho prove a riguardo, ma penso sia una check-list visiva, come mi diceva anche Kazu Kura: il macchinista indica il responso positivo degli strumenti sul cruscotto, quasi sicuramente indica l'orologio, di solito un bellissimo e preziosissimo orologio da taschino che i macchinisti mettono in un quadrante illuminato, utilizzandolo come strumento, e portano via con se a fine turno. L'altro indicatore dev'essere il manometro della pressione dei freni. Nei treni di superficie, i macchinisti fanno questo lavoro quando incrociano i semafori o i segnali. E' un lavoro estremamente ritualizzato e ripetitivo, penso che le checklist mentali aiutino molto a rimanere umani, e a non diventare macchine....

Claudia Casu ha detto...

Fratellino quando parli così mi strapperei i capelli sotto al palco!!! ^^
Hem, mi ricompongo il kimono.

Complimenti a Kitsune per i post sempre ricchi di riflessioni!

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con l'interpretazione del mitico Nicola!

Comunque, anche sulla banchina, il capostazione fa gesti niente male ^_^!!!

Ciao,
B.

Claudia Casu ha detto...

Ma scherzi? il piacere è mio, il tuo blog è troppo divertente ^^

tommy ha detto...

Io ho notato che anche ad ogni avvicinamento dei semafori indicano con il dito prima il semaforo e poi una tabellina che hanno sul quadro comandi. Probabilmente è un modo per essere sicuri di aver visto il semaforo verde.
ah... bello il blog!

Anonimo ha detto...

associando un controllo ad un gesto e` piu` difficile dimenticarsi di qualcosa. Cosi` alla fine lo fanno in automatico, come tanti efficientissimi robottini... E` un po` come i piloti dei robottoni che annunciano le armi...

Davide ha detto...

Si, dovrebbe essere una checklist che sono obbligati a fare ogni tot di tempo o ad ogni segnale (luminoso o meno che sia) che incontrano sul percorso. E' probabile che nei luoghi in cui devono compiere questi movimenti vi siano delle telecamere di controllo. Il "capo ti osserva, non addormentarti °_°".